I lavori in quota sono quei lavori di edilizia che espongono il lavoratore al rischio di caduta da una altezza superiore a due metri rispetto ad un piano stabile. Se un lavoratore esegue lavori in quota senza le necessarie precauzioni e protezioni, ovvero seguendo le procedure di sicurezza ed utilizzando i dispositivi idonei, può cadere e subire gravi infortuni.
L’art. 115 del Testo Unico sulla Sicurezza, D.Lgs 81/08, prevede l’obbligo dell’utilizzo delle Linee Vita nel caso in cui si svolgano attività lavorative in quota e non siano state attuate misure di protezione collettiva. Per esempio, se non sono installati parapetti di protezione, ponteggi o reti anticaduta quando si esegue un lavoro su una copertura (tetto di un edificio) bisogna utilizzare i dispositivi anticaduta, cioè le linee vita.
Il responsabile di un immobile o il datore di lavoro ha l’obbligo di far lavorare gli operatori in condizioni di sicurezza, evitando così di essere coinvolto in azioni civili e penali in caso di violazioni delle norme che tutelano gli operatori per i lavori in quota.
Le Linee Vita vengono installate sulle coperture di nuovi edifici, sia per eseguire i primi lavori che per utilizzarle, in seguito, per la manutenzione di queste coperture.
La scelta delle Linee vita è un aspetto fondamentale, oltre che obbligatorio, da curare in caso di costruzioni, ristrutturazione, installazione di impianti solari e fotovoltaici e di tutti i lavori che hanno il tetto come luogo di lavoro.
Le Linee Vita di tipo stabile sono costituite da un insieme di ancoraggi posti in quota sulle coperture alle quali si agganciano gli operatori tramite dispositivi di protezione individuale (Dpi), ovvero cordini e imbracature.